La seconda edizione è, se possibile, ancora più densa di quella d’esordio. Dal 30 settembre al 10 ottobre 2004, ancora al Teatro Rasi, si alternano agli incontri con gli autori, spettacoli teatrali, per adulti e per ragazzi; mostre, reading, concerti, cene con delitto. E il catalogo diventa un libro (quasi) prezioso: vi si trovano, infatti, l’unica storia a fumetti di Daniele Panebarco ambientata a Ravenna, “La caduta dell’impero romano”, pubblicata in origine a puntate nel 1985 su “Reporter – Quotidiano del mattino”; e un saggio dello studioso Marco Sangiorgi, “Il poliziotto fascista”.
Anche la rassegna degli autori ha una novità significativa, la presenza, per la prima volta, di un ospite straniero, lo statunitense Matthew Pearl, che ha appena esordito con il romanzo “The Dante Club” (“Il Circolo Dante”, Rizzoli).

Lo scrittore statunitense Matthew Pearl al Teatro Socjale di Piangipane (foto Maurizio Montanari)
GialloLuna in quell’anno, infatti, dedica gli incontri ai thriller storici; così si incontra il Dante investigatore di Giulio Leoni; il senatore Publio Aurelio Stazio creato da Danila Comastri Montanari; i poliziotti d’epoca fascista di Carlo Lucarelli e Leonardo Gori; le raffinate ricostruzioni storiche di Piero Meldini e di Alessandro Perissinotto.

Thriller storici. Da destra: Leonardo Gori, Massimo Perissinotto, Carlo Lucarelli ed Eraldo Baldini che conduce l’incontro (foto Maurizio Montanari)
Per la sezione espositiva tornano le tavole realizzate appositamente per il festival, e ambientate appunto nel mondo dei detective storici, da Massimo Cavezzali, Riccardo Crosa, Raffaello Mori, Davide Reviati, Gianni Sedioli e Guglielmo Signora. Ma la cornice della Manica Lunga della biblioteca Classense ospita anche la prima, grande retrospettiva dei lavori realizzati in decenni di lavoro da Daniele Panebarco. Mostra accompagnata da un catalogo di grande formato, curato da Danilo Montanari Editore, “L’utilità dell’inutilità”.

Daniele Panebarco, al centro, con la grande torta dedicata a Big Spleeping. Con lui, da destra, il sindaco Vidmer Mercatali, gli assessori Alberto Cassani e Massimo Ricci Maccarini
Poi, in uno spazio come il Rasi, non può mancare il teatro, che si sdoppia: due titoli per tutto il pubblico (selezionati da Ravenna Teatro), “Illuminato a morte” di Peppino Mazzotta, in collaborazione con Amnesty International; e “Buonanotte brivido” della compagnia Donati & Olesen. E due titoli per ragazzi: “Io li odio i burattini” della Compagnia Teatro Verde; e “Il pappagallo della signora Filippa”, del Teatro del Drago (che cura la sezione).
La seconda edizione di GialloLuna NeroNotte parte, però, addirittura in giugno, grazie a una preziosa collaborazione con Ravenna Festival. Nel suggestivo ambiente dell’ex Magazzeno dello zolfo dell’Almagià, non ancora restituito alla città come luogo di eventi, viene presentata la lettura con musica “Voci di assassini”. L’attore Bebo Storti propone brani di thriller storici, affiancato dal musicista Teo Ciavarella. La Galleria Patrizia Poggi mette a disposizione una serie di immagini di Mattia Battistini, che vengono proiettate durante lo spettacolo.

Un’opera di Mattia Battistini
Il maestro Ciavarella torna in ottobre, per il concerto di gala del festival, al Teatro Socjale di Piangipane, con ospiti d’eccezione, a partire da Matthew Pearl.
Infine le Cene con delitto diventano quattro e raccolgono grandissimo consenso.