Pa.Gi.Ne. non è una casa editrice. Continua a essere un’associazione culturale che si occupa di letteratura popolare, con l’intento di invitare alla lettura il numero maggiore di persone. Lo fa con il festival “GialloLuna NeroNotte”, e ci prova con alcune pubblicazioni. Libri, sì. Con contenuti particolari; anzi, no: con obiettivi particolari, coniugati a ottimi testi. La grafica curata da Mauro Monaldini è assolutamente competitiva. Ah, non si tratta di editoria a pagamento.
Il primo titolo, “Sorrisi di Gatto” è uscito nel 2010. È una raccolta di racconti originali che ha lo scopo di raccogliere fondi da devolvere all’Associazione Onlus Bambini Cri du Chat (A.B.C.) e diffondere notizie sulla malattia che porta questo nome. Le scrittrici che hanno aderito al progetto sono Paola Barbato, Francesca Carlucci, Rita Charbonnier, Stella Duffy, Annamaria Fassio, Åsa Larsson, Adele Marini, Margherita Oggero, Nicoletta Vallorani e non hanno richiesto royalties sulla vendita. Continuiamo a proporne l’acquisto, mentre c’è nell’aria un progetto di trasformarlo anche in e-book… Ma diamo tempo al tempo.
Il secondo, “L’ombra del delitto” è uscito nel 2011, nel centenario della prima pubblicazione. Si tratta di un rarissimo romanzo di Francesco Talanti, celebre poeta e autore di S. Alberto (Ravenna), riscoperto grazie alla collaborazione di Franco Gàbici. Un noir d’epoca di grande interesse.
Ora iniziamo a distribuire “Il mio quarto di luna”: una nuova antologia, con racconti scritti da detenuti del Carcere di Ravenna durante un corso che si è sviluppato nell’arco di un anno. In questo caso le particolarità sono due: la prima e la quarta di copertina e sette illustrazioni interne sono state realizzate da studenti del Liceo Artistico di Ravenna; anche loro hanno lavorato un anno sul progetto, in molti casi leggendo in anteprima alcuni racconti. L’altra caratteristica consiste nel fatto che il ricavato del libro (stampato grazie al prezioso contributo della Fondazione del Monte 1473), sarà utilizzato per finanziare il rilancio del periodico del carcere, “Port’Aurea”, fermo da anni appunto per mancanza di fondi.
Vi raccomando ad occhi chiusi i gialli di cui ho parlato in questo mio post: http://wwayne.wordpress.com/2014/06/30/la-bambina-e-il-buio/. : )